Contact for the resource

Regione Piemonte - A1600A - DIREZIONE AMBIENTE, ENERGIA E TERRITORIO

86 record(s)
 
Type of resources
Available actions
Topics
INSPIRE themes
Contact for the resource
Provided by
Years
Formats
Representation types
Update frequencies
Scale
Resolution
pubblica Amministrazione
psrThemes
From 1 - 10 / 86
  • Descrizione struttura dati

  • Descrizione struttura dati

  • Categories  

    Dati di trasmissività ricavati da prove di pompaggio e stratigrafie di pozzi profondi - PTA: Monografie di area idrogeologica. UTM WGS84

  • Categories  

    Dati di portata specifica ricavati da prove di pompaggio e stratigrafie di pozzi superficiali - PTA: Monografie di area idrogeologica. - UTM WGS84

  • Categories  

    Dati di trasmissività ricavati da prove di pompaggio e stratigrafie di pozzi superficiali - PTA: Monografie di area idrogeologica. UTM WGS84

  • Categories  

    Il dataset contiene le informazioni relative alle Unita' Locali Operative (ULO), ovvero le sedi nelle quali sono svolte attività produttive per le quali sono rilasciate una o più autorizzazioni ambientali. Nell'ambito della rete di cooperazione di SIRA Piemonte, cui partecipano Regione, Province e ARPA, le ULO sono univocamente individuate attraverso l'assegnazione di una codifica condivisa (codice SIRA) e le informazioni associate sono gestite attraverso il sistema "Anagrafe dei soggetti sottoposti ad autorizzazioni ambientali", il cui acronimo è ANAGAMB. ANAGAMB contiene oltre al Codice SIRA, le informazioni relative a: Ragione sociale, Indirizzo Unità Locale Operativa, Comune di localizzazione, Attivita' economiche ISTAT (ATECO), la georeferenziazione della ULO. L'aggiornamento delle informazioni viene svolta attraverso servizi di cooperazione applicativa e la collaborazione dei vari enti coinvolti. L'assegnazione della Codifica SIRA rimane inalterata quanto l'attività svolta nella sede non cambia anche a fronte di eventuali modifiche della ragione sociale, del gestore, etc. in quanto ai fini ambientali non viene modificato il tipo di impatto connesso alla presenza dell'attività.

  • Tracciato dei metanodotti fornito da SNAM anno 2007

  • Categories  

    Il concetto di rischio, nel linguaggio comune, è strettamente collegato a quello di sicurezza che nella dizione anglosassone assume due significati ben distinti: • “security”, sicurezza relativa ad atti criminosi; • “safety”, sicurezza relativa a eventi accidentali - calamità naturali, catastrofi, incidenti, ecc. Della security si occupa la Forza Pubblica, mentre della safety si occupano le strutture dello Stato che concorrono alla formazione dell’apparato della Protezione Civile e i Gestori delle Infrastrutture nella misura di loro competenza. Nel linguaggio tecnico diverse e molteplici sono le definizioni che vengono comunemente usate per esprimere il significato di sicurezza, ma tutte concordano nell’affermare che per sicurezza deve intendersi la condizione di assenza di rischio, cioè di assenza di possibili eventi negativi. Componenti del rischio secondo la definizione ONU: R = f ( P V E ) dove: • la probabilità P esprime la frequenza con cui un evento critico di intensità data si verifica su una data area; • la vulnerabilità V è la predisposizione a subire un danno da parte degli elementi di una rete di trasporto in seguito a un evento critico; • l’esposizione E è la quantificazione degli elementi che sono sottoposti al rischio e che potenzialmente possono subire un danno. La combinazione tra la vulnerabilità e l’esposizione permette di definire le conseguenze o magnitudo dell’evento considerato, cioè la quantificazione dal danno provocato dall’evento stesso in funzione della sua intensità. Nel considerare il concetto di Rischio all’interno del sistema di trasporti è necessario effettuare specifiche considerazioni. Una prima definizione del Rischio Trasporti (RT) può essere la seguente: il RT insorge in relazione ad attività di spostamento sul territorio di persone o cose e può palesarsi nel coinvolgimento diretto degli attori degli spostamenti (incidenti, congestione) o attraverso effetti esterni. Il RT si può quindi manifestare in forma “attiva” e/o “passiva”. Il rischio attivo si presenta associato alle attività di trasporto di qualunque natura (incidenti che coinvolgono sostanze pericolose, congestione, blocchi del traffico, ecc.) che si svolgono sul territorio, quando da tali attività possano insorgere pericoli e/o danni per l’incolumità delle popolazioni, anche non direttamente coinvolte nelle attività di trasporto, per l’ambiente e per il sistema stesso. Il rischio passivo si manifesta quando, gravi calamità naturali o accidentali (frane, allagamenti, esondazioni, terremoti, ecc.) e/o eventi catastrofici, limitano la completa fruibilità della rete di trasporto rendendo localmente impossibili o complesse le attività di trasporto, per cui un’area circoscritta resta isolata o difficilmente raggiungibile. Il trasporto di merci pericolose costituisce quindi un tipico esempio di rischio attivo. La valutazione del rischio connesso a tale attività risulta ad oggi un problema di interesse strategico. I riferimenti normativi per la regolamentazione del trasporto terrestre di merci pericolose sono costituiti dall’ADR, relativo al trasporto stradale, e dal RID, relativo al trasporto ferroviario. Tali accordi tuttavia si limitano a disciplinare i trasporti di carichi pericolosi considerando esclusivamente le caratteristiche dei carichi stessi e dei contenitori, la tipologia e quantità di merci e i dispositivi e requisiti minimi di sicurezza a bordo dei veicoli. La formula generale del rischio per la collettività, o semplicemente rischio (rischio sociale nel caso di bersagli umani e rischio ambientale nel caso di bersagli non umani), è la seguente: R,i=∑ (Pis,i x ∑ (Padr,ij x ∑(Psc,ijk x ∑ (Fp,m x (E,ikm x S,km) x (1- Cff,ikm))))) dove: R,i = rischio per la collettività (sociale/ambientale) riferito all’arco i-esimo [morti/arco/anno][m2eq con danni/arco/anno] Pis,i = pericolosità intrinseca della strada riferita all’arco i-esimo [veicoli circolanti incidentati/arco/anno] PADR,ij = probabilità che un incidente stradale coinvolga la j-esima sostanza ADR riferita all’arco i-esimo [veicoli ADR incidentati/veicoli circolanti incidentati] Psc,ijk = probabilità del k-esimo scenario incidentale con soglia e area di danno note che coinvolge la sostanza j-esima riferito all’arco i-esimo [eventi incidentali/veicoli ADR incidentati] Fp,m = fattore di presenza/pesatura dell’m-esimo bersaglio potenzialmente esposto [AE presenti/AE esposti][m2eq/m2 esposti] E,ikm = m-esimo bersaglio potenzialmente esposto al k-esimo scenario incidentale con soglia e area di danno note (che coinvolge la sostanza j-esima) riferito all’arco i-esimo [AE esposti/evento incidentale][m2 esposti/evento incidentale] S,km = suscettibilità dell’m-esimo bersaglio potenzialmente presente al k-esimo scenario incidentale con area e soglia di danno note (che coinvolge la sostanza j-esima) [morti/AE presenti][m2eq con danni/m2eq] Cff,ikm = capacità di far fronte relativa all’m-esimo bersaglio potenzialmente esposto al k-esimo scenario incidentale con area e soglia di danno note (che coinvolge la sostanza j-esima) riferito all’arco i-esimo [-] Il termine “arco” utilizzato in questa sede va inteso nel modo più flessibile possibile e sta a significare l’elemento unitario di strada sulla quale sono definiti in modo univoco tutti i parametri utili per la caratterizzazione del rischio (potrebbe corrispondere sotto certe ipotesi a un elemento chilometrico, ma la sua definizione prescinde dalla effettiva lunghezza).

  • Il dataset rappresenta le stazioni di monitoraggio qualitativo e quantitativo delle acque che appartengono alla rete di monitoraggio regionale istituita ai sensi del D.Lgs. 152/1999 e successivamente adeguata (dal 2009) al D.Lgs. 152/2006 che recepisce la Direttiva quadro in materia di acque 2000/60/CE (WFD) e al D.Lgs. 30/2009 che recepisce la Direttiva 2006/118/CE per le acque sotterranee. Le stazioni sono suddivise in: - automatiche dei corpi idrici superficiali - automatiche dei corpi idrici sotterranei - manuali dei corpi idrici superficiali - manuali dei corpi idrici sotterranei Per tutte le stazioni sono presenti dati relativi alla localizzazione (coordinate UTM WGS 84), data di attivazione e dismissione e risultati di monitoraggio specifici, in particolare: - stazioni di monitoraggio automatiche dei corpi idrici superficiali: annali idrologici, livello idrometrico e portata media giornaliera; per le stazioni con campionatori automatici e sonde multiparametriche anche parametri analizzati in continuo quali Conducibilità, Ione ammonio, Ossigeno disciolto, pH, Temperatura, Torbidità. I dati sono disponibili a partire dal 1995. - stazioni di monitoraggio automatiche dei corpi idrici sotterranei: livello piezometrico (quota piezometrica s.l.m.), soggiacenza e temperatura. I dati sono disponibili a partire dal 2000. - stazioni di monitoraggio manuali dei corpi idrici superficiali: parametri generali (nutrienti, carico organico, ossigenazione, temperatura, pH), inquinanti organici, prodotti fitosanitari, metalli, parametri biologici e indici previsti dal d.lgs. 152/1999 e dal d. lgs. 152/2006. I dati sono disponibili a partire dal 2000 e sono aggiornati ogni 3 mesi. - stazioni di monitoraggio manuali dei corpi idrici sotterranei: parametri generali (nutrienti, ossigenazione, temperatura, pH), inquinanti organici, prodotti fitosanitari, metalli e indici previsti dal d.lgs. 152/1999 e dal d. lgs. 30/2009. I dati sono disponibili a partire dal 2000. Dal webgis "Il monitoraggio delle acque" è disponibile la funzione di ricerca alfanumerica per la selezione e lo scarico dei dati di monitoraggio specifici. Sono inoltre visualizzabili e scaricabili dati relativi alle stazioni di monitoraggio.